“Sguardi e sorrisi, il desiderio autentico di incontrarsi, gioia e gratitudine. Tornare all’essenziale, riscoprendo ciò che davvero conta. Quello che, in fondo, il mio cuore stava cercando“.
Basterebbero forse queste parole di Giulia, alumna di Capodifaro, per descrivere le due settimane che un gruppo di ex residenti genovesi hanno trascorso in Tanzania per un’attività di volontariato resa possibile grazie allo straordinario lavoro di Golfini Rossi. Le ragazze, subito dopo Pasqua, sono partite alla volta di Mvimwa, nella regione tanzaniana di Rukwa, e hanno soggiornato nell’Abbazia benedettina dello Spirito Santo dove hanno portato il loro aiuto, ognuna secondo le proprie competenze. C’è chi ha utilizzato le proprie conoscenze mediche e biomediche presso l’Health Care; chi ha studiato la rendicontazione della mensa in costruzione nella scuola primaria; chi ha verificato la funzionalità dell’istituto per bambini con disabilità, i quali sono stati accompagnati nella didattica. Un’esperienza di volontariato ma soprattutto un’esperienza di vita a 360 gradi. Per questo, oltre alla gallery di foto, vogliamo raccontarla con le voci di chi l’ha vissuta: le alumnae hanno tenuto un diario e pubblicato le loro sensazioni sulla pagina Instagram di Capodifaro.
Guarda le foto:

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Wanda: “Una cosa che mi ha colpito subito è come le persone si presentano alle visite: elegantissime. C’è una cura profonda, una dignità che parla senza bisogno di parole“.
Antonetta: “Le mie compagne di viaggio, con il loro esempio, mi hanno mostrato che l’amore è un fare, molto più che un sentire“.
Shekerta: “Porto con me volti, sorrisi e una semplicità contagiosa. E una frase che suonava più o meno così: ‘Cercate i sogni che Dio ha per voi’“.
Rita: “Oggi abbiamo visitato la scuola professionale di Mvimwa. In quella scuola arrivano studenti da ogni parte della Tanzania e credo di capire perché. All’ingresso, inciso sulla roccia, c’è scritto: ‘Don’t worry, we are together’“.
Anna: “Il tempo sembra fermarsi e tutto assume un senso nuovo: i colori tornano a brillare, grazie al sole, all’accoglienza calorosa, ai sorrisi sinceri e alla gioia autentica di volti e storie impossibili da dimenticare“.
Elisabetta: “La verità è che Mvimwa ha donato a me molto più di quanto potessi fare io; i sorrisi e la gioia dei bambini, l’accoglienza e il calore dei monaci, la semplicità e il rispetto delle persone, la spettacolare natura e la quiete“.
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Redazione
Il Team comunicazione di Fondazione Rui, in stretta collaborazione con Residenti e Alumni da tutti i Collegi, vi aggiorna periodicamente sulle principali novità