Fondazione Rui è una fondazione di pensiero che propone e sviluppa idee, cerca il confronto, incoraggia i giovani ad un’autonoma e libera riflessione.
Vengono organizzati periodicamente convegni e seminari per docenti universitari, ricercatori e studenti su tematiche di approfondimento inerenti all’attualità o al mondo dell’Università.




Il volume ha come scopo quello di presentare con un linguaggio alla portata anche di studenti e non addetti ai lavori le principali domande dell’etica. Dopo un primo capitolo, in cui spinge a chiedersi che cosa è veramente importante nelle nostre scelte, l’autore, passa ad una analisi della nozione di felicità e delle modalità in cui, nella nostra società, viene promosso un modello che incentra ogni aspettativa di realizzazione sull’individuo. Quindi, nel terzo capitolo, che costituisce una sorta di snodo centrale del libro, si analizzano bisogni, capacità e beni, che nel resto del libro vengono poi articolati, in modo particolare, secondo la cura della nostra corporeità (capitolo 4) e della nostra intelligenza, sia in se stessa (capitolo 5), che in relazione alla nostra dimensione emotiva (capitolo 6). Quindi, nell’ultimo capitolo, si sottolinea l’importanza della dimensione relazionale (capitolo 7).
Che cosa significa essere “uomini” e “donne”?
A partire dal caso delle residenze della Fondazione Rui, si propongono indicazioni a supporto dell’ipotesi di fondo: fare una buona valutazione dell’efficacia delle azioni formative complesse rappresenta un’opportunità per migliorare anche l’organizzazione. I temi affrontati sono quelli dell’apprendimento organizzativo, della formazione degli adulti in contesti di esperienza operativa e delle implicazioni organizzative che ne determinano le condizioni di efficacia. L’accento è posto su tematiche tipiche di una comunità scientifica, quella degli psicologi del lavoro e dell’organizzazione, in cui l’ambito della formazione e della valutazione apre processi di comprensione più articolata dell’organizzazione.











